Nukus è spesso il punto di partenza o la destinazione finale del tour in Uzbekistan. Nonostante la peggiorazione della condizione ecologica e la posizione della città moderna nel cuore del deserto di Kizil Kum. È la capitale di Karakalpakstan, repubblica autonoma all’interno dell’Uzbekistan e quindi Centro regionale e centro di trasporto della repubblica.
Il Karakalpak, il cui ombrello etnico dà alla repubblica la sua ragion d’essere, sono un popolo turco la cui lingua, le tradizioni e la struttura dei clan hanno legami più stretti con il Kazakh che con l’Uzbekistan e la cui fisionomia è più dovuta al mongolo nomade che a La persiana settentrionale. Il suo nucleo ancestrale era tradizionalmente concentrato sui fiumi inferiori di Volga e Syr Darya e nell’Armal settentrionale, ma verso la fine del XVIII secolo i clan furono gradualmente guidati a sud-ovest nel delta di Amar Darya da implacabile aggressione kazako. L’amicizia con l’ambasciatore di Pietro il Grande nel 1722 significava poco in queste nuove terre e furono fatte recensite e indisciplinate argomenti dei Khans of Kungrad e poi Khiva. Nel 1827 una rivolta di Karakalpak teneva la città di Kungrad per un tempo ma fu sangue Soppressa dalle forze di Khivan. Nel 1873 le terre di Karakalpak sono state cedute alla Russia e sono rimaste senza riposo sotto il dominio sovietico attraverso le fila di nazionalità provenienti da una provincia autonoma La repubblica kazako (1925), l’autonomia della Federazione russa (1930), una repubblica autonoma (1932), una repubblica autonoma all’interno della repubblica Uzbekistan (1936). In questi giorni di vertiginosi assertività la repubblica Lo statuto in un’ambiguità, ma in pratica l’autonomia pratica, si estende poco più di una bandiera nazionale, emblema e stazione televisiva. Approssimativamente il 30 per cento della popolazione è Karakalpak etnico, 30 per cento uzbeko e 30 per cento turkmeni. Solo il 2 per cento sono russi, Discendono principalmente dai pescatori del Cossack e la maggior parte di essi partono.
Oggi la terra è caratterizzata da un disastro ecologico imminente e da un’islamata islam popolare, un misto di ambientalisti e pellegrini e un piccolo cigolio di turisti.