L’Asia centrale oggi è costituita da cinque repubbliche indipendenti, Kazakistan, Kirghizistan, Uzbekistan, Turkmenistan e Tajikistan. Sin dal suo inizio nel 1917, lo stato sovietico non ha mai incluso il Kazakistan nell’Asia centrale musulmana, preferendo darle un’identità non asiatica collegandola strettamente con la Russia e la Siberia. Oggi, però, i Kazakhs e il mondo in generale credono di essere molto parte della regione. L’Asia centrale copre un’area di 3.994.300 chilometri quadrati che comprende alcune delle regioni più scarsamente popolate del mondo. La sua popolazione di soli 51 milioni di persone comprende più di 100 gruppi etnici diversi, dai tedeschi e dagli austriaci ai tibetani e ai coreani. Il più grande gruppo etnico è l’Uzbekistan. Uzbekistan ha una popolazione di oltre 30 milioni e Uzbeks da minoranze sostanziali in tutte le altre quattro repubbliche.

Tashkent e Ashgabat, le capitali dell’Uzbekistan e del Turkmenistan, hanno storia storiche lunghe, ma le altre tre città capitali, Dushanbe in Tagikistan, Almaty in Kazakistan e Bishkek in Kirghizistan, sono stati creati dai bolscevichi per dare un senso di identità etnica a quelle nazionalità. Uzbekistan contiene tutte le più famose città storiche dell’Asia centrale: Samarkand, Bukhara, Khiva e Kokand. C’erano i seggi degli imperi nomadi e dei regni insediati in passato, oltre a essere centri nello sviluppo dell’Islam in tutta la regione. Per secoli le centinaia di madrasi, o collegi islamici a Bukhara e Samarkand, hanno attirato studenti provenienti da Marocco e Indonesia. Bukhara è visto da molti musulmani come luogo di pellegrinaggio e la città più importante dell’Islam dopo la Mecca, Medina e Gerusalemme. L’Asia centrale era anche il luogo di nascita del Sufismo, la tendenza mistica dell’Islam che si diffuse rapidamente in Africa e in Asia.